mercoledì 26 agosto 2015

CHIESA DELLA MADONNA DEL PETTORUTO LATTARICO

LA CHIESA DELLA “MADONNA DEL PETTORUTO”
La chiesa, situata in località denominata “Casalicchio” antico borgo rurale, è ubicata “extra moenia” rispetto al centro storico di Lattarico e rappresenta ancora oggi una delle testimonianza di architettura tardo Barocca purtroppo ormai ridotta allo stato di rudere.L’opera è stata edificata tra la fine del XVII sec. e la prima metà del sec. XVIII, così come testimoniano le nitide linee architettoniche che ornavano la facciata esterna e dalla quale sono ancora visibili le tracce sottostanti. L’interno si presenta ad aula. La facciata, scompartita da due lesene, presenta un ampio portale con frontone spezzato; due esedre nelle quali erano poste delle statue e un rosone. Alla sommità corre una “cimasa” lievemente aggettante ed il timpano che “conclude” il prospetto L’invaso spaziale originario doveva essere armonioso, illuminato da una serie di finestre su ambo i lati; cornici e stucchi erano posti a sobrio ornamento dell’aula. Al di là dell’arco trionfale è posta l’abside sormontata da una volta oggi distrutta. L’immobile, comunque, è senz’altro opera di maestranze locali.Qualche anno addietro, sulla facciata al di sopra del portale era ancora possibile ammirare una singolare maiolica (si trattava precisamente di un riquadro composto da nove mattonelle in maiolica decorata) sulla quale era stato rappresentato San Francesco di Paola mentre attraversava lo Stretto di Messina sul mantello.Questo riquadro, perfettamente conservato rispetto alle condizioni generali dell’intera chiesa, era stato posto dai cittadini di Lattarico per ricordare che da quei luoghi era passato il Santo Calabrese, allorquando ancora adolescente si recava al convento di San Marco Argentano (1428). Dalle “VISITE APOSTOLICHE” ricaviamo ulteriori notizie sulle origini storiche della chiesa. Nell’ottocento, infatti, era usuale che venissero eseguite delle ricognizioni sull’esistenza e lo stato strutturale in cui versavano le chiese presenti sul territorio; quasi a voler effettuare un “censimento” per documentare i beni in possesso della diocesi. In un atto datato 1858, infatti, intestato a “SUE ECC. MONSIGNOR ARCIVESCOVO DI COSENZA, AMMINISTRATORE APOSTOLICO DELLA DIOCESI DI SAMMARCO E, BISIGNANO” si fa riferimento ad un possibile completamento della fabbrica. In esso si legge che l’allora parroco della chiesa di Santa Maria Assunta o Catena in Santa Maria le Grotte, certificava che il Sig. Mungo Francesco per primo si era adoperato per effettuare una “questua” e “completare la chiesa” del Pettoruto. Interessante risulta il paramento murario interno sulle cui pareti si intravedono ancora delle iscrizioni, poco decifrabili e delle raffigurazioni decorative ornamentali. Sono andate, invece, distrutte le tracce degli stucchi, la cimasa di coronamento, interrotta in molti punti e le conche dell’acqua santiera. In origine la chiesa era coperta da un’unica volta a botte, andata anch’essa perduta nel corso degli anni.
Sarebbe auspicabile recuperare la struttura architettonica esistente in quanto la conservazione di questi lacerti rappresentano l’unica testimonianza certa della feconda operosità delle locali botteghe di muratori e scalpellini. Quantomeno, mettere in sicurezza l’intera struttura, posizionando dei fari antistante la facciata principale in modo da far risaltare, specie di notte, le morbide linee architettoniche dell’opera, ancora esistenti.


(Gli appunti di Franco Trotta)

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Calabria

How to Share With Just Friends How to share with just friends. Pubblicato da Facebook su Venerdì 5 dicembre 2014