STORIA DI PALAZZELLO

Palazzello comune di Lattarico situato ai piedi della montagna altitudine m. 600
Nei tempi antichi si racconta che a Lattarico regnava un barone di nome Mersico proprietario di una vastissima immensa vallata del Crati fino a distendersi sulle serre della montagna. Lui era una persona umile e buona e trascorreva la maggior parte della giornata tra i campi con i suoi coloni.
Un giorno il barone fu invitato dei suoi coloni di visitare una zona del suo territorio situata in altura e lui accettò volentieri era una bellissima zona piena di castagni altissimi quasi allo stato selvatico e privi di sentieri e abitata da molti animali di ogni specie tra loro anche il selvaggio lupo. Il barone era rimasto molto contento che ordinava alla sua servitù di costruire un palazzo in quella zona bellissima che aveva visitato, e dopo un po’ di tempo iniziarono i lavori. Costruirono il palazzo e si dice che issarono una grande croce sul tetto per simboleggiasse la vittoria. Il barone che era molto devoto alla madonna del Carmine fece costruire una chiesetta vicino al palazzo dove si riunivano tutta  la gente proveniente d’altro paese, per assistere alla funzione religiosa che si svolgeva giorno 16 di luglio. In quel periodo i contadini avevano molto lavoro nei campi e chiesero al barone di spostare la festa dal 16 luglio a l’ultima domenica di luglio (E il signor Mersico li accontentò) e d’allora ad oggi la festa della Madonna del Carmine si svolse l’ultima domenica di luglio. Passarono gli anni il barone in vecchia e prima di morire a lasciato una parte dell’eredità alla chiesetta. Le persone aumentarono e nella chiesetta non c'entravano più e così hanno deciso di costruire un’altra chiesa più grande iniziarono l’opera e ognuno di loro a collaborato alla costruzione.(Il tempo passava) Dopo la seconda guerra mondiale tra la povertà e la fame, l’unica risorsa per la sopravvivenza di Palazzello era quella della raccolta dalle castagne ma esistevano ancora i famosi padroni, che alla povera gente gli davano solo un terzo del raccolto che avevano fatto dopo un duro lavoro di una giornata intera.(Erano tempi duri) A l’epoca ogni famiglia aveva otto o dieci figli (forse ancora non c’era il televisore) e le condizione economiche erano disastrose non si poterono comprare neanche un paio di scarpe ed erano costretti camminare scalzi. Per fortuna si aprirono l’emigrazione a
l’estero e quasi la metà della popolazione  di Palazzello s’imbarcò per l’america in cerca di un futuro migliore. Mi hanno raccontato che una volta una nave  carica di persone sulla quale c’erano molte persone di Palazzello diretta in  Argentina rischiò di affondare e invocarono la madonna del Carmine le acque in cominciarono a calmarsi e il cielo a schiarirsi, formandosi un chiaror tanto da poter scorgere le stelle, come la beata del Carmelo che porta sul mantello. I miei poveri compaesani afflitti della paura della morte s’inginocchiano e con la testa rivolta verso il cielo facendosi il segno della croce ringrazia la Madonna del miracolo che ha fatto.(Torniamo al palazzo) All’epoca del Barone molti comunità Albanese si recarono a PALAZZEGLIEN alla chiesetta per rendere omaggio alla Madonna del Carmine, d’allora probabilmente ebbe origine il nome Palazzello.

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How to Share With Just Friends How to share with just friends. Pubblicato da Facebook su Venerdì 5 dicembre 2014